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Florilegio

Florilegio, fiorire è il fine, Maria Zanolli cianotipia e poesia Dal 9 marzo al 24 marzo

Sala Mostre Biblioteca di Toscolano Maderno

Inaugurazione sabato 9 marzo alle 11

Sabato 9 marzo nella sala mostre della Biblioteca di Toscolano Maderno inaugura Florilegio, fiorire è il fine, cianotipia e poesia. La mostra, fin dal suo sottotitolo fiorire è il fine – un omaggio a una poesia di Emily Dickinson – è un invito a fiorire, a fermarsi a guardare con stupore e meraviglia il poetico quotidiano.

In una società in cui il tempo sembra non essere mai abbastanza, tra iper connessione e overworking, riflettere su ciò che è presente, il “qui e ora”, assume un valore simbolico, ed è ciò che Florilegio vuole provare a dirci. Non solo fermarci a ciò che è, imparare a stare, ma anche provare a “fiorire”, così come ogni giorno madre natura ci insegna: far fiorire il nostro essere, attraverso una consapevolezza del nostro fine e della nostra fine.

In un dialogo tra opere di cianotipia botanica – nate nella natura, come memoria di cammino, tra il vento, il sole e l’acqua – poesie e antiche lettere dei primi del Novecento, si intesse una narrazione in cui è possibile ritrovare la misura del tempo, dell’attesa, del respiro, degli occhi, della luce e della meraviglia. “La mostra – spiega Marcello Cobelli responsabile della Biblioteca di Toscolano Maderno – si inserisce perfettamente nel luogo in cui si propone, tra i libri della nostra biblioteca. Trovare il tempo di leggere può essere oggi un’impresa audace e poetica. Sono, dunque, benvenuti i progetti che parlano al nostro cuore, ricordandoci, la profonda essenza della nostra natura umana”.
In mostra saranno esposti una quindicina di cianotipie stampate a mano su carta Toscolano Paper, una carta unica e speciale che viene creata da maestri artigiani con antichi metodi tradizionali ideati centinaia di anni fa proprio a Toscolano Maderno.
“Come in un carteggio d’amore – commenta Maria Zanolli – rivivranno i sensi dell’essere, i silenzi del cammino, le voci dei poeti che mi hanno accompagnato finora, il “tempo senza tempo”, l’adesso, miraggio del mondo contemporaneo. L’invito è prendersi la responsabilità, così come ci insegna madre natura, di vivere il momento presente, unico tempo possibile, e di cogliere le poetiche assonanze tra natura e uomo per ricordarci chi siamo e da dove veniamo”.
Per l’inaugurazione della mostra, ad accompagnare il viaggio di Florilegio, ci sarà un antico strumento indiano, il Sarod, suonato dal musicista Paolo Camisani che già, nel 2021, accompagnò i lavori della Zanolli per la mostra Fuoriverso, poetry of fragility, frammenti di un tempo sospeso.

Fiorire – è il fine – chi passa un fiore con uno sguardo distratto
stenterà a sospettare
le minime circostanze

coinvolte in quel luminoso fenomeno costruito in modo così intricato
poi offerto come una farfalla
al mezzogiorno –

Colmare il bocciolo – combattere il verme – ottenere quanta rugiada gli spetta – regolare il calore – eludere il vento – sfuggire all’ape ladruncola –

non deludere la natura grande che l’attende proprio quel giorno – essere un fiore, è profonda responsabilità –

Emily Dickinson

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